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Category Archives: Astronomia


More about Vita di Galileo Galilei
La “Vita di Gaileo Galilei” e’ innanzitutto un testo piacevolmente complesso, con una prosa articolata che solo qua e la’ pecca di un lirismo ottocentesco che si vede essere nelle corde dell’autore, Antonio Banfi. E questa tutto sommato la sua unica pecca. Per il resto inquadra magistralmente la vita di Galileo nel suo periodo storico, coglie perfettamente la novità del pensiero scientifico galileiano in contrapposizione allo spirito della Controriforma con cui si scontra. Laddove Galileo vede l’esperienza, e la sua interpretazione, come fondamento del sapere scientifico i suoi oppositori sono in grado di rispondergli solo tramite l’autorità dei libri, siano essi i tomi di Aristotele o i Testi Sacri, comunque solo rivendicando il principio di autorità sia esso filosofico e/o religioso. Tuttavia Galileo non comprende che postulando il diritto del pensiero alla libera speculazione scientifica non suscitava solo l’invidia dei mediocri, ma andava a colpire le fondamenta della Controriforma cattolica. E che nessuna mediazione e’ possibile con chi ritiene che la metafisica, qualunque essa sia, debba avere l’ultima parola sulla fisica.  Qui in fondo sta la tragedia di Galileo, l’essersi immolato senza aver pienamente compreso lo scontro epocale cui aveva dato inizio. E tuttavia la sua intuizione e’ stata cosi’ accecante, la sua organizzazione del metodo scientifico cosi’ chiara che nonostante tutto e’ sopravvissuto alla sua condanna e perfino alla sua tragica abiura.


More about La musica di Pitagora

Galileo Galilei cosi’ scrive nel gennaio del 1611 a Giuliano dei Medici, a proposito delle fasi di Venere
[…] Venere necessariisimamente si volge attorno al Sole, come anco Mercurio et tutti li altri pianeti, cosa ben creduta da i Pittagorici, Copernico, Kepler et me

Basta questo per rendersi conto dell’influenza di Pitagora sulla nostra cultura, sulla nostra scienza. La sua folgorante intuizione che sia possibile descrivere oggettivamente il mondo tramite i numeri, ci arriva tramite la lezione di Platone e grazie a lui tramite una lunghissima catena di filosofi e naturalisti di cui Galilei e’ uno dei tanti, sebbene forse il piu’ illustre.

Le tre idee alla base del pitagorismo – un mondo descritto dal numero, l’unita’ di fondo del mondo medesimo , e la metempsicosi- le prime due sono alla base del mondo moderno, mentre la terza ancora aleggia nel nostro immaginario esoterico. Persino le sue suggestioni, come l’armonia delle sfere impregnano ancora l’immaginario scientifico moderno, alla ricerca di una Teoria del Tutto e capace di titolare riviste scientifiche con  “La colonna sonora dell’Universo”.
Eppure del filosofo di Samo sappiamo ben poco, e quel che sappiamo e’ frutto di notizie di  seconda o terza mano, a opera di suoi discepoli, veri o autonominatisi tali. L’autrice tenta quindi di ricomporre la figura di Pitagora tramite questi frammenti, che giungono fino ai giorni d’oggi, e, a mio parere, ci riesce parzialmente.
Tuttavia il testo vale un’accurata lettura perche’ gli spunti di riflessione sono tanti e profondi e alcune connessioni inattese.

More about I re del soleDa quando, all’inizio del 600, le macchie solari vengono osservate in Europa Occidentale da Galileo, Christoph Scheiner e David e Johannes Fabricius divengono velocemente oggetti di osservazione per gli astronomi europei.

“I Re del Sole” ben descrive come, partendo dall’osservazione della quantità delle macchie, si sia riuscito a misurare il respiro del Sole, a dare inizio alla spettroscopia moderna e a formulare ardite ipotesi su come l’attività solare possa avere impatti sul clima e sul magnetismo terrestre.

Parallelamente al percorso scientifico, il testo ci mostra l’organizzazione dell’astronomia moderna in Inghilterra, dai volenterosi (e ricchi) dilettanti, fino all’istituzione degli osservatori reali e universitari, in perenne competizione tra loro.

Complessivamente un libro interessante, anche se a mio parere, troppo incentrato sulle vicende dell’astronomia britannica.


More about Il metro del mondo Uno dei frutti probabilmente meno conosciuti della Rivoluzione Francese e’ l’unificazione dei Pesi e delle Misure, con l’introduzione del metro e del chilo e con la contemporanea adozione del sistema decimale.

Sulla fine del 700 infatti in Francia ci sono circa 2000 tra unita’ di peso e di misura. I Cahier de doleance non fanno altro che riportare le lamentele per una situazione che di fatto avvantaggia la nobilta’, che ha l’appalto della gestione dei pesi e delle misure, a scapito di contadini e commercianti, cioe’  il terzo stato.
La Rivoluzione  opta per una soluzione drastica e universale.

Invece di rapportare tutte le misure a una gia’ esistente, se ne crea una nuova legata alla natura, che possa essere riprodotta dovunque e che possa essere adottata da tutti i popoli della terra.

I candidati a “misurare” il metro sono la lunghezza del pendolo e l’arco di meridiano terrestre.

Dopo un lungo dibattito cui partecipano i migliori scienziati francesi come Lavoisier, Joseph-Louis Lagrange, LegendreLaplace, Carnot, Jérôme LalandeCassini IV, Dalambre, Méchain, e dietro la spinta di politici come Talleyrand, si decide di misurare il metro basandosi sul  meridiano terrestre:  il metro sara’ la decimillionesima parte del quarto di meridiano terrestre.

Si procede quindi sia alla sua misura, non contenti di quelle fatte in passato, con una impresa scientifica rimarchevole sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista pratico, sia alla sua diffusione sul territorio nazionale.

Il tutto durante la Rivoluzione, il Terrore e l’eta’ Napoleonica.

Raramente mi sono imbattuto in una vicenda in cui scienza, politica e diplomazia convivessero piu’ strettamente, con risvolti romanzeschi, tragici, grotteschi.

E’ un testo questo che, a mio parere, spiega meravigliosamente a cosa servono le scienze: sono un meraviglioso strumento di uguaglianza e progresso per gli uomini.

Del Guedj ricordavo un non esaltante “Teorema del Pappagallo”, ma questo testo lo riscatta ampiamente


Le strepitose immagini di Saturno catturate dalla sonda Cassini, sul Boston Globe